Il quattro maggio ’82 la band di Crawley immette sul mercato l’album che chiude il periodo di peggior depressione del gruppo, la trilogia dark culmina con la sua implosione realizzando tutta l’angoscia e le demoniache visioni in questo capolavoro disperato che di fatto mette fine alla prima parte di carriera dei Cure, in tutti i sensi, a detta del batterista Lol Tolhurst il disco definitivo.

Il gruppo tra impegni e abusi e’ consumato al suo interno e Robert Smith di fatto distrugge la sua creatura per darle un seguito con la rinascita in versione pop. Non importa se moriamo tutti, queste le parole nell’opener con la quale i Cure mettono le mani avanti onde evitare equivoci, qui non si salverà nessuno, lasciate ogni speranza o voi che entrate
Pornography contiene alcuni dei pezzi più celebrati e amati di tutta la discografia The Cure e meriterebbe un racconto track by track ma cito i piu’ significativi One Hundred Years  e il suo incedere ossessivo, perfetta sintesi della dark-wave intesa come genere di riferimento, The Hanging Garden, canzone inquieta dalle angoscianti percussioni tribali, The Figurehead e A Strange Day poetico brano che porta a galla con la sua aurea fastosa tutta la desolazione del momentaccio, morte e sensazioni claustrofobiche, le stesse presenti lungo tutta l’opera.

Pornography concretizza il sogno malato di un’intera generazione di musicisti inclini alle ambientazioni tetre e patologicamente alterate, devoti all’oscurità

Avatar suoni tribali

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Una replica a “The Cure – Pornography”

  1. Avatar st2wok

    Ho sempre fatto fatica ad ascoltare Pornography. Acquistato inizialmente in vinile, l’ascolto mi metteva a disagio, tanto da regalare l’album a un amico. Ma poi, tormentato dai sensi di colpa, l’ho successivamente riacquistato in CD. Adesso è là, ascoltato raramente, ma ogni volta è significativa

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