Il panorama alternativo irlandese da qualche anno offre diversi scorci interessanti, istantanee che mostrano come il fermento locale stia crescendo, espandendosi esponenzialmente a livello globale. Dublino da tempo vanta un ruolo fondamentale per il movimento postpunk, movimento peraltro rinvigorito, ritornato in auge grazie al successo, la fama raggiunta da diverse band già forti di album riconosciuti a livello internazionale. Tra le tante novità interessanti spiccano anche capitoli originali, emozionali alla prima assoluta come nel caso dei The Murder Capital che debuttando mostrano immediatamente un piglio energico, inconsueto, reso innovativo dall’utilizzo di strumenti in antitesi con il genere ma ben dosati nei brani della tracklist. When I Have Fears, il titolo dell’album che ripercorre la strada tracciata dai Joy Division, tristezza, malinconia incanalate in pezzi elettrizzanti, oscuri dalle tematiche toccanti. L’atmosfera che si respira nel disco è spesso angosciante, dolorosa, una perfetta fusione di suoni potenti e poetiche che raccontano viaggi interiori, rumorose discese nelle vulnerabilità umane, amore, paure e speranze. I The Murder Capital riescono a trasmettere energia, tensione emotiva rielaborando un lutto, la tragica perdita di un amico suicida, sensazione che aleggia su tutta l’opera a partire dalla prima traccia ma riscontrabile un po’ ovunque nelle laceranti sfumature di questo lavoro che ripercorre, esplora tutto lo scenario punk. When I Have Fears, un grido sofferente ma al contempo fiducioso che squarcia il buio.

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