…….Dedicato a chi c’era e a chi non c’era
Io non c’ero, troppo pochi tredici anni per esserci, ma grazie a questo live è come se fossi stato lì.
Senza tanti giri di parole, Fronte Del Palco è il documento che racconta il trionfale Blasco Tour ‘89 e il booklet del doppio album riporta infatti la dicitura REGISTRATO DURANTE UN CONCERTO DEL TOUR ’89….. In realtà il concerto immortalato è tratto da una delle due date all’Arena Civica di Milano nel giugno di quell’anno. Il secondo disco dal vivo di Vasco, dopo il semi-ufficiale Va bene, va bene così (84), viene pubblicato dalla EMI il quattordici maggio novanta e di fatto anticipa, ispira il successivo mini-tour organizzato per l’estate seguente, quello della famosa prima a S.Siro, 10 luglio davanti a circa 70000 persone.
Questa la descrizione tecnica della pubblicazione epocale che contiene il meglio della tournèe a supporto di ..Liberi liberi, ultima fatica in studio di Vasco Rossi; diciotto brani, nove per CD, musicassetta o Lp in vinile compreso l’inedito Guarda Dove Vai che chiude Fronte del Palco, da non confondere con la VHS Fronte Del Palco live 90, che contiene invece le registrazioni video dei concerti di Milano (S.Siro ’90) Roma (Flaminio ’90) e qualche spezzone delle prove del Blasco Tour a Locarno oltre ad una tracklist rimpolpata e aggiornata dal nuovo tour
La descrizione emotiva invece mi riporta a quel periodo, la sfacciataggine nel pieno della gioventù, il mangianastri del mio stereo con la cassettina in loop, le urla del pubblico che partendo dalla mia stanza sommergono tutta l’abitazione, travolta dal volume esagerato, dalle vibrazioni che si manifestano dopo l’intro di Diego Spagnoli, il cielo lasciamolo ai passeri, noi, stiamo con i piedi per terra, sbam !! Fronte del Palco disco della vita? non saprei è una definizione spesso abusata e difficile da identificare in un solo lavoro, sicuramente la miglior scoperta adolescenziale, una certezza, la spalla sulla quale piangere nei momenti più complicati qualcosa per tenersi a galla e spesso colonna sonora di cantate a squarciagola e delle prime divertite sbronze in compagnia. Probabilmente, anzi sicuramente non sarei la persona che sono, con tutti i miei tanti difetti e i pochissimi pregi senza aver consumato quella versione di C’è chi dice no, la doppietta strappalacrime Ogni Volta – Ridere di te, l’infinito intro di Vivere una favola o l’esplosione all’unisono palco-parterre di Vita spericolata. Domenica Lunatica e come non citare il riff di basso magistralmente eseguito da Paul Martinez che sfocia in Siamo solo noi, ma sopra ogni cosa, quel Vasco lì. In effetti dovrei elencare tutta la tracklist ma sarebbe un giochino stucchevole e prolisso, meglio ricordare pochi ma significativi episodi che ancora oggi mi riportano attimi di felicità ingenua e spensierata, convinzioni via via affievolite dal tempo, sogni e progetti mai concretizzati ma non per questo dimenticati. Fronte del palco è tutte le volte che la musica ha guidato i miei passi, magari per la strada, magari proprio sotto casa tua, inseparabile ossessione e dolce fuga dalla realtà, la consapevolezza e l’incoscienza, i matematici scivoloni e le risalite, un passaggio fondamentale per poter dire a distanza di anni, è stato splendido
di Gianluca Crugnola
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