In Inghilterra il fatto che i Sex Pistols puntassero dritti alla giugulare del sistema con il loro attacco artistico alla monarchia paragonata ad un regime fascista equivaleva a tradimento, un tradimento certificato dalla rabbia della casa reale di Windsor,  dall’indignazione giornalistica a Fleet Street e alla Bbc. Nel mondo perbenista occidentale tuttavia veniva eletto quale celebrazione della generazione senza futuro, God Save The Queen, dichiarazione di guerra del punk, della musica alternativa, del fronte proletario, dei ceti sociali più fragili e dimenticati, i Sex Pistols sporchi, brutti e pericolosi caricavano la folla contro la falsità monarchica britannica, creando così un inno nazionale parallelo. 

Il brano estratto da Never Mind the Bollocks, Here’s the Sex Pistols come secondo singolo e lanciato durante il giubileo d’argento della regina Elisabetta II nel 1977, era supportato da un iconico riff di chitarra di Steve Jones mentre Johnny Rotten ringhiava tutto il disprezzo per quel mondo, salvando in realtà la musica britannica da un possibile decennio di noia terminale e pomposa, spazzando via legioni di hippy invecchiati male. Da un giorno all’altro artisti del calibro di Yes, Genesis, ELP insieme a tutto il resto della regalità del rock, Pink Floyd in testa, venivano presi di mira dal movimento ’77 per la loro compiacenza alla condotta politica del paese. La modernità del punk contro il conservatorismo del progressive, della psichedelia seventies, uno scontro più mediatico che reale.

I Sex Pistols e John “Rotten” Lydon erano il volto della ribellione nella musica del periodo e God Save the Queen l’incarnazione del punk rock, un rauco e travolgente appello affinché le persone si sollevassero contro l’establishment, contro le tradizioni chiedendo un  cambiamento possibile, qualcosa di esilarante e bizzarro ma in definitiva molto britannico in una band che provocava una tempesta scrivendo una canzone che insultava la propria regina.

Avatar suoni tribali

Published by

Una replica a “Sex Pistols – God Save The Queen”

Lascia un commento