Nei primi giorni del maggio ’88 esce per la I.r.a. Records il capitolo conclusivo della Trilogia del Potere, concettuale produzione Litfiba  basata sul rifiuto di totalitarismi e discriminazioni, la più impegnata e profonda presa di posizione e coscienza della storia discografica italiana, tre LP questo appunto Tre, il più diretto, schierato e politicamente scorretto con liriche che denunciano poteri forti, chiesa e dipendenze segnando anche la fine della prima era della band fiorentina e dell’epopea new-wave italiana. 

Litfibapropone linee sonore più rock e meno dark rispetto ai predecessori, un primo passo verso la svolta nel sound che si materializza nel live di studio  Pirata, prima uscita per l’etichetta CGD, ultima ufficiale produzione con la lineup originale prima della rivoluzione che nello stesso periodo cambia le cose per sempre nel gruppo, divergenze artistiche, scontri insormontabili con il management portano alcuni componenti a scegliere strade differenti, nascono i Litfiba del binomio Pelù/Renzulli e Aiazzi collaboratore esterno mentre Ringo e Maroccolo passano ai Cccp prima e Gianni ai C.S.I. poi.

Tornando a 3, Litfiba lanciano sul mercato italiano Paname con il titolo come unico singolo e nessun altro tipo di promozione mentre il concept si può chiaramente cogliere dalla foto in copertina ritraente Willie J. Darden, giustiziato in Florida poco prima della pubblicazione dell’album.

I momenti più muscolosi, memorabili del disco sono nelle accuse dirette a Papa Giovanni II per la discutibile visita al dittatore cileno Pinochet  nell’opener Santiago, nella meravigliosa ballad Louisiana, brano che disprezza la pena di morte, l’utilizzo della sedia elettrica in troppi stati americani e il titolo si riferisce ad uno degli stati con più esecuzioni all’attivo, la Louisiana appunto, Tex, altro episodio in cui le parole taglienti ed esplicite sui nativi americani incendiano l’aria, Cuore di Vetro e la voglia irrefrenabile di libertà, di vendetta delle classi più povere, dei senza tetto parigini dei primi del ‘900 in Paname.

Litfiba 3 non è la fine della band come da qualcuno sostenuto è soltanto un nuovo inizio o meglio il tentativo di cambiare rotta che prende quota facendo implodere il progetto, prossimo alla svolta definitiva. Litfiba 3 e’ un grande lavoro, il più vario della trilogia, il resto è storia

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