In questa intervista, ci immergiamo nel mondo di Cristopher Bacco, produttore discografico e tecnico del suono che ha tracciato il suo percorso nella musica partendo dalle consolle dei club del Nord Italia fino agli studios di registrazione di fama mondiale. Fondatore dello Studio 2, una realtà rivoluzionaria che combina studio di registrazione e live club, Cristopher ha collaborato con artisti di calibro internazionale, lasciando il segno nell’industria musicale. Scopriremo insieme le sue tecniche innovative, le esperienze che hanno definito la sua carriera e i suoi piani futuri per continuare a influenzare il panorama musicale.

 

Qual è stata la tua fonte di ispirazione per diventare un produttore discografico?

La mia fonte di ispirazione principale per diventare un produttore discografico è stata una combinazione di passione innata per la musica e l’incontro con alcuni dei migliori talenti nel campo della musica elettronica. Poi ovviamente anche gli ascolti hanno fatto la loro parte, il fatto di ascoltare molti generi diversi sin da giovane come il rock, il grunge, la new wave, il pop e il cantautorato italiano e francesee la curiosità continua di scoprire i dietro le quinte di ogni singolo album o la storia dietro un artista mi ha sicuramente formato molto. La musica ha sempre avuto un posto speciale nella mia vita, fin dalla più tenera età, e l’ambiente in cui sono cresciuto, ricco di amanti della musica, ha solo rafforzato questo legame. Il passaggio da DJ a produttore è stato per me un percorso naturale, alimentato dalla volontà di esplorare e contribuire attivamente al mondo musicale, cercando il mio spazio, pagato caro con fatica e sacrifici.

 

Quali sono i principali aspetti che consideri quando lavori con un artista per sviluppare il loro suono distintivo?

Quando lavoro con gli artisti cerco di sviluppare il loro suono distintivo, do priorità alle loro visioni e aspirazioni. Credo fermamente che il cuore di un progetto di successo risieda nella capacità di fondere la mia esperienza tecnica con la loro identità artistica, creando così un suono unico che rispecchi autenticamente la loro essenza. Il fatto di creare con gli artisti un rapporto che vada oltre alla musica, è importante per avere una bella affinità e fare le scelte giuste, che poi renderanno il progetto e il percorso un’esperienza difficile da scordare.

 

Come affronti le sfide tecniche e creative durante il processo di produzione di un album o di un singolo?

Le sfide tecniche e creative sono parte integrante del processo di produzione, e le affronto con un mix di esperienza, ricerca e creatività. Ogni album o singolo presenta le sue peculiarità, e spesso è necessario adattarsi e sperimentare nuove tecniche per superare ostacoli specifici. Mantenere una mentalità aperta e flessibile, insieme a un solido background tecnico, mi permette di navigare queste sfide mantenendo alta la qualità del prodotto finale, anche se la frenesia del mercato odierno rende davvero difficile questo metodo.

 

Quali sono stati i momenti più significativi che hai vissuto durante questi 12 anni di attività?

Tra i momenti più significativi vissuti in questi 12 anni, ricordo con particolare emozione la mia prima volta negli storici Abbey Road Studios e gli incontri con tantissimi artisti del panorama musicale italiano e non. Ogni progetto portato a termine, ogni artista emergente che ha trovato la sua strada grazie al nostro supporto, rappresenta un traguardo prezioso nella storia di Studio 2.

 

Quali sono i principali valori e la filosofia che guidano il lavoro dello Studio 2 e che ti hanno portato fino a questo traguardo?

La filosofia che guida il nostro lavoro si basa su tre pilastri: passione, innovazione e collaborazione. Crediamo nel potere della musica di connettere le persone e nel ruolo fondamentale della creatività e dell’innovazione nel mantenere viva questa arte. Il nostro obiettivo è quello di creare un ambiente in cui artisti di ogni background possano esprimersi liberamente, sostenuti da una tecnologia all’avanguardia e da un team che mette la musica al primo posto.

 

Quali sono gli obiettivi e le aspirazioni che hai per il futuro dello Studio 2 dopo questi 12 anni di successi?

Guardando al futuro, i miei obiettivi per lo Studio 2 includono l’espansione delle nostre collaborazioni a livello internazionale, l’adozione di nuove tecnologie per restare al passo con i rapidi cambiamenti dell’industria e la continua ricerca di talenti emergenti da portare alla luce. Aspiro a far crescere lo Studio 2 non solo come un luogo di produzione musicale, ma come un vero e proprio incubatore di talenti e idee innovative, contribuendo, anche se in piccola parte, a migliorare il futuro della musica italiana emergente e non.

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