Never Mind The Bollocks, Here’s The Sex Pistols è l’unico studio album dei Sex Pistols, rilasciato dalla Virgin Records il 28 Ottobre 1977.
Un disco scorretto, gustoso allo stesso tempo disgustoso, punto di non ritorno del nascente movimento punk inglese, piaccia o no un’album che dividendo l’opinione pubblica e la critica ha costretto tutti a confrontarsi con la sua straffottenza, la “grande truffa del rock’n’roll” in dodici tracce essenziali, rabbiose, sporche, il rifiuto di regole e convenzioni cantate senza darsi scampo, senza futuro.
There’s no future, No future for you


Breve storia del gruppo che semino’ il panico nel music business mondiale.

Tutto inizia nel negozio d’abbigliamento fetish e sadomaso di tendenza Sex (Let It Rock) di Chelsea, Londra. La boutique di proprietà dell’ex manager dei padrini del proto-punk New York Dolls, Malcolm McLaren e della sua compagna, la stilista Vivienne Westwood si presta a ritrovo di sbandati, disadattati e musicisti in erba nella Londra dei primi anni settanta, tra questi i componenti della band The Strand, il fulcro dei futuri PistolsMcLaren decide di gestire le sorti del gruppo e dopo vari cambi di nome e musicisti si arriva alla lineup definitiva nel 1976. I Sex Pistols registrano i primi singoli tra cui l’inno della controcultura giovanile Anarchy In The U.K., un urlo così violento e figurativo da scandalizzare, sconquassare l’intero paese.

I quattro capaci di rinnegare tutto e il suo contrario attraverso interviste oltraggiose (vedi The Grundy Show incident), concerti che presentano una nuova definizione di decenza, insulti e atteggiamenti ben architettati per creare attenzione intorno al nuovo fenomeno culturale sono; John “Johnny Rotten” Lydon (invitato a cantare nel gruppo per l’attitudine punk) Steve Jones, Paul Cook Glen Matlock poi sostituito dall’amico d’infanzia di Rotten e primo fan dei Pistols, John Simon Ritchie “Sid Vicious”. 

Sex Pistols registrano ai Wessex Studios il loro unico documento full length con al basso Glen Matlock come turnista vista la totale incapacità di Sid Vicious nel far suonare uno strumento che non sia una siringa. Il risultato: Never Mind the Bollocks, Here’s the Sex Pistols, nonostante tutti i limiti tecnici resta una delle più influenti, irriverenti incisioni della storia del rock, una delle più minacciose e scioccanti rappresentazioni musicali di sempre, il picco che apre una serie di brecce nelle comfort zone ideologiche del music business. Il travolgente chiacchiericcio in patria porta la band negli States in tour e lì ne accellera lo scioglimento condizionato dai deliri tossicodipendenti di Sid e la famosa notte di Rotten a San Francisco

Dopo l’esecuzione di No Fun degli Stooges il cantante rivolgendosi al pubblico con la fatidica domanda, Ever get the feeling you’ve been cheated? getta il microfono a terra e chiude la folle corsa dei Sex Pistols.

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Una replica a “Sex Pistols – Never Mind The Bollocks, Here’s The Sex Pistols”

  1. Avatar Daniela

    comprai il vinile, è stato una bomba musicale

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