Sono circa le 9 del mattino del 18 agosto 1969 quando Jimi Hendrix sale sul palco per chiudere il festival di Woodstock (avrebbe dovuto chiudersi ufficialmente il giorno precedente) con la sua performance, un set leggendario entrato nella storia della musica live soprattutto per la sua personale rilettura dell’inno americano, un’incredibile ricostruzione della situazione socio-culturale statunitense sul finire degli anni ’60, un paese in guerra e diviso, Hendrix la mette in scena producendo con la sua Fender Stratocaster (Woodstock Strat) suoni che ricordano boati ed esplosioni, un’epico finale che verrà ricordato per sempre.
Questa la più surreale e immortale esibizione di James Marshall “Jimi” Hendrix, nato il 27 novembre 1942 a Seattle. Il più innovativo, geniale e immorale chitarrista di tutti i tempi.
Il Blues è facile da suonare, ma è difficile da sentire dentro. Hendrix
di Gianluca Crugnola