you want me to hit you with a stick
but all I’ve got’s a guitar pick
huh baby, you’re so vicious
Per comprendere appieno l’essenza e l’estetica del rock&roll basterebbe rileggere, calarsi nell’improbabile e stupefacente attività umana e artistica del profeta del male, Lou Reed, cantautore capace in vita di dedicarsi totalmente alla propria creatività, l’ossessiva volontà di esprimere il disagio, di raccontarsi senza paletti, una dipendenza tra le tante, un bisogno malato di plasmare anime e menti. Nella sua discografia, nelle liriche sono raccontate storie di ordinaria follia, fuori controllo, estremi nichilisti fastidiosi da sopportare per i canoni perbenisti americani, coglie lo strisciante spirito ribelle dei bassifondi, le trasgressioni, le deviazioni insite alla concezione di musica rock, di rockstar. Lou Reed è padre fondante del decadimento culturale ed emotivo, un metodo di scrivere, di rapportarsi con il mondo caro al punk, alla new wave. Personaggio scomodo, scrittore…
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