Il decollo full-lenght della band di Seattle è una commistione di suoni grezzi, graffianti e distorti, una furia che si rovescia su tutta la scena trasportando una miscela di Hard-Rock, Heavy Metal Psichedelico rimandante alle sonorità 70s. Ultramega Ok, che esce il trentuno ottobre (1988) traccia il sentiero di guerra che i Soundgarden intraprendono sfidando il mondo. Dall’album viene estratto
Flower come unico singolo e del quale è opener e futuro classico etereo dei SG, pezzo sognante che come un martello si pianta in testa con il suo riff vorticoso. Thayil realizza un particolare feedback del quale va fiero, materializza un suono simile ad un sitar mettendo la chitarra vicino all’ampli e soffiando sulle corde di essa. Ultramega Ok, dirompente come un tornado presenta Cornell in tutta la sua magnificenza vocale e la band ancora grezza, sporca assolutamente in rampa di lancio.
di Gianluca Crugnola